La trasformazione digitale nell’attuale contesto storico ha subito
un’accelerazione importante in tutti i comparti lavorativi, non da
ultimo il recruitment. Intercettare nel modo giusto il cambiamento
ed utilizzare gli strumenti funzionali ad esso è la principale
priorità dell’ HR manager. L’elemento imprescindibile di questo
processo è l’analisi delle diverse generazioni.

La pandemia e le continue paralisi delle attività aziendali, devono più che mai mettere in risalto una delle più importanti soft skills di un HR manager: pensare fuori dagli schemi e trovare soluzioni alternative. Tra queste vi è la trasformazione digitale.Nell’attuale contesto storico il processo di digitalizzazione ha ricevuto un impulso notevole e, di conseguenza, sta necessariamente coinvolgendo anche il recruiting. La paura di avere una visione parziale del candidato ha influenzato per molto tempo noi HR rispetto all’utilizzo dei canali digitali. Il superamento di questa diffidenza è sicuramente possibile attraverso un’implementazione delle competenze trasversali e dell’alfabetizzazione digitale dell’HR.In realtà l’HR manager può e deve selezionare strumenti che consentano di cogliere le competenze richieste e il potenziale del candidato. La trasformazione digitale ci consentirà, sempre più, di azzerare
le distanze e di ottimizzare il processo di selezione ma, cosa ancora più importante, darà la possibilità di valutare una platea di candidati nettamente superiore rispetto al passato.
Hr Tech è un’espressione che richiama alla mente la visione di un settore che ingloba soluzioni digitali e software interamente dedicati al vasto mondo delle risorse umane.
Esistono soluzioni che abbracciano tutti i processi HR: dalla ricerca e selezione del personale, ai gestionali, al payroll, all’analisi di performance. Un insieme di strumenti che possono migliorare ogni processo HR nella propria realtà aziendale. Gli strumenti offerti dalle aziende HR Tech sono stati dapprima accolti dalle grandi imprese che ne hanno intuito le potenzialità, ed oggi anche le piccole aziende ne stanno lentamente comprendendo il valore; un’innovazione utilissima ma che è osservata ancora con sospetto e diffidenza a causa della mancanza di consapevolezza e della paura nei confronti di tutto ciò che è diverso e nuovo. Se ci soffermiamo per un attimo sul mondo della ricerca e della
selezione del personale ed analizziamo il contributo che l’HR Tech fornisce all’attività dei recruiter, resteremo stupiti dal numero e dall’efficacia delle innovative soluzioni esistenti, che vanno dai software ATS, alla gamification, ai video-colloqui in differita: tutti
strumenti che aiutano ad erogare un servizio rapido ed efficiente riducendo tempi e costi.
Il Digital Recruiting rappresenta l’ultima frontiera nell’attività di ricerca e selezione del personale.

Gli ATS

Entrando più nel vivo della trattazione sono varie le applicazioni di A.I. che vengono utilizzate; una delle più usate è sicuramente l’ATS (acronimo inglese che indica Applicant Tracking System). Gli ATS non sono altro che software per la selezione del personale che permettono alle aziende di fare una prima scrematura delle candidature ricevute. I software sono generalmente impostati e associati a keyword o a termini tecnici e alla descrizione della posizione lavorativa. In sostanza, il software scannerizza ogni curriculum in entrata (sulla base di parole chiave) e seleziona quelli che meglio collimano con la posizione lavorativa offerta.

Le chatbot

Un’altra forma di intelligenza artificiale è rappresentata dalle piattaforme di interazione, le cosiddette chatbot. Le chatbot sono dei software dialoganti o per meglio dire assistenti personali virtuali in grado di rispondere a richieste specifiche degli utenti. L’automatizzazione di molti processi e la simulazione di conversazioni attraverso delle domande preimpostate facilita il lavoro dei selezionatori. La chatbot rappresenta
un vantaggio sia per il candidato sia per il selezionatore. Tra i vantaggi per i candidati
possiamo pensare ad un’assistenza continua (le chat sono fruibili h24) e in tempo reale. Un dato importante: con le chatbot i candidati vengono orientati verso l’offerta di lavoro che collima maggiormente con il loro profilo.

L’uomo: elemento chiave e insostituibile

I vantaggi prodotti da un software sono sicuramente di maggior efficienza ed efficacia nella ricerca del candidato, diminuzione dei tempi di selezione, diminuzione del margine di errore e automatizzazione dei processi. Ma, trattandosi pur sempre di macchine, ci sono anche degli svantaggi: il software compie azioni ripetitive ossia ricerca gli elementi ricorrenti in un curriculum e li accoppia con elementi ricorrenti nella descrizione del lavoro, quindi se non venisse settato correttamente si potrebbero perdere tutte le soft skills che un occhio umano riesce a cogliere chiaramente.

Generazioni

La “rivoluzione digitale” ci porterà a ricercare professioni e competenze differenti rispetto al passato ma soprattutto sta portando alla luce una distanza tra le diverse generazioni che è molto più marcata rispetto ad altri periodi storici. L’HR dovrà selezionare le risorse valutando l’impatto che ci sarà sulla cultura aziendale e sulla relazione che si svilupperà sul “cliente aziendale”. La trasformazione in atto ci porterà ad essere i primi attori ed i facilitatori di questo cambiamento attraverso la formazione, la riduzione del divario generazionale e in senso più stretto della Cultura d’impresa.

cura di Davide Maggio e Marco Calabrese

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